Passione di Gesù
3 febbraio – Punto III – Istituzione del SS.mo Sacramento
Istituzione del SS.mo Sacramento
Punto III – Già nel Vecchio Testamento il sacerdote Melchisedek, figura di Gesù Cristo, aveva offerto all’Altissimo un sacrificio non di animali, ma di pane e vino. E nostro Signore, Sacerdote eterno, stando seduto a tavola insieme agli Apostoli, prende il pane nelle sue mani sante e venerabili e, alzati gli occhi all’Eterno Padre, lo benedice e lo consacra dicendo: “Questo è il mio Corpo”. Allo stesso modo prende il calice in cui è stato versato il vino e dice: “Questo è il mio Sangue”. Appena ha pronunciato queste parole, il pane non è più pane, ma è diventato il suo Corpo, il vino non è più vino, ma il suo Sangue.
Riflessione – Non dobbiamo cercare di comprendere come ciò sia possibile, né come avvenga, perché questo significherebbe voler imitare l’incredulità dei Giudei. Come nel seno di Maria Vergine Dio si è fatto uomo senza l’opera dell’uomo ma solo per virtù dello Spirito Santo, così ora il pane, per la stessa virtù, si è convertito nella sostanza del Verbo fatto Uomo. E ancora: come nella Persona di Gesù c’era Dio, nascosto sotto la carne dell’uomo, così nell’Eucaristia l’Uomo-Dio è nascosto sotto le specie visibili del pane e del vino. Proprio in questi due misteri dell’Incarnazione e dell’Eucaristia si è adempiuta la profezia che definisce il nostro Dio un Dio nascosto. Su questi ineffabili misteri non dobbiamo fare tanti sottili ragionamenti. Dove non arriva il nostro intelletto, deve supplire la fede, con cui dobbiamo adorare l’infinita bontà, la sapienza e l’onnipotenza di Dio.
Colloquio – Io credo, Gesù mio, con tutta la forza del mio spirito che, in virtù della tua divina Parola, tu sei realmente presente nell’Ostia consacrata, vero Dio e vero Uomo, in anima e corpo, con la vera e reale sostanza della tua Umanità e Divinità.
L’hai detto proprio tu che verranno meno i cieli e la terra, ma non cesserà mai di essere vera la tua Parola. Signore, concedimi di vivere fidandomi sempre e ciecamente di te e di quanto ci hai insegnato. Sono contento di non vederti e di non capire la sublimità del mistero, perché così i miei sensi e la mia intelligenza possono renderti onore con maggiore umiltà. E se tu vedi che io non credo con tutta quella fede di cui sei degno, ti prego, accrescila e ravvivala. Intanto ti offro la fede eroica che hanno avuto i grandi santi della Chiesa, specialmente quelli che hanno dato la vita per sostenere la verità del Santissimo Sacramento.
Pratica – Chiederò al Signore di farmi provare un sincero dolore dei miei peccati ed una profonda venerazione, sia quando mi accosterò alla santa Comunione, sia quando farò visita al Santissimo Sacramento.
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