Passione di Gesù
29 ottobre – Punto I – Gesù si incammina con la croce al Calvario
Gesù si incammina con la croce al Calvario
Punto I – I Giudei hanno fretta di far morire Gesù, perché temono che Pilato possa modificare la sentenza. Ma è Gesù stesso che, spinto da un’ardente carità, dispone che costoro siano tanto solleciti, perché è ansioso di anticipare con la sua morte la nostra salvezza. Perciò si portano fuori anche i due ladroni destinati al patibolo, perché il popolo si persuada, se ancora non lo avesse fatto, che Gesù è un vero malfattore, visto che sta insieme ad altri malfattori e come loro è condannato a morire in croce. Questo era stato predetto dal Salvatore ed ora la profezia si è avverata. Suonano le trombe e si odono grida indistinte di giubilo: inizia il cammino che porta al Calvario. Un ladro va avanti, l’altro sta indietro e Gesù nel mezzo. Tutti e tre portano la croce, e Gesù lo si distingue non dalla faccia che è tutta imbrattata e pesta, ma per la sua veste, che gli era stata fatta indossare proprio perché fosse riconosciuto e mostrato a dito da tutti.
Riflessione – Contempla, anima mia, il tuo Signore, come fosse un altro Abele condotto fuori dal fratello per essere ucciso o come un altro Isacco che va sul monte per essere sacrificato. Pensa a quanto è grande il suo disonore, poiché viene messo al livello di delinquenti comuni. La compagnia di quei due è ben diversa da quella che cinque giorni fa lo aveva accolto, agitando festosamente rami d’ulivo. Allora era acclamato come figlio di Davide, ora è considerato un ladro.
Voglio riflettere ancora un po’ contemplando Gesù in mezzo ai due ladri: vedo che costoro, veri colpevoli, non si rammaricano affatto per i loro delitti, ma soffrono soltanto per la pena che subiscono; vedo Gesù che, pur essendo innocente, ama infinitamente la sua pena, perché odia tutte le colpe. Essi portano la croce per forza, Gesù per amore. Ed io chi imito meglio: Gesù o i ladri?
Colloquio – Mio Dio, io mi lagno per ogni contrarietà, ma resto impassibile davanti ai miei peccati. Il più lieve dolore mi rattrista e mi spaventa, ma il mio cuore non si turba affatto quando offendo la tua infinita Maestà. Perciò vedi come so imitare bene i ladri e non te! Misericordioso Gesù, rinnova il mio spirito affinché io non mi lamenti più per le avversità, ma per le mie colpe. Vorrei tanto odiare il peccato e amare la croce. Esaudiscimi, ti prego, così, portandola volentieri in penitenza dei miei peccati, sarò tuo vero imitatore.
Pratica – Le croci in questa vita non mancano a nessuno. Farò attenzione a portarle non come fanno i ladri per forza e senza merito; le porterò volentieri per imitare Gesù e per dimostrare a Dio il mio amore.
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