Passione di Gesù
29 marzo – Punto III – Agonia di Gesù nell’orto del Getsemani
Agonia di Gesù nell’orto del Getsemani
Punto III – Tutti naturalmente temono la morte, ma la paura è ancora maggiore quando alla lotta dell’istinto naturale si aggiunge anche quella della ragione. È questo il caso di Gesù: Egli capisce perfettamente quanto sia importante la sua vita che, per l’unione ipostatica, è la più degna del mondo di essere amata e stimata. Egli sa che la sua vita terrena è più preziosa di quella degli angeli, per la grande gloria che essa, in ogni momento, dà a Dio; e benché riconosca che è un’ottima cosa sacrificarla per liberare le anime dal peccato, tuttavia sa che è un bene infinitamente superiore a tutti i peccati del mondo. Non c’è tanta distanza fra la terra e il cielo più di quanta ce ne sia tra la sua vita e la nostra. Gesù, perciò, più vede che la sua vita merita di essere amata, più vi si aggrappa per motivi naturali e insieme soprannaturali. È comprensibile quindi che, al pensiero di doverla consegnare nelle mani dei nemici, provi un dolore tanto acuto da cadere in un’atroce agonia, nella quale sarebbe morto anche il più forte degli uomini.
Riflessione – Pensa, anima mia, a quanto sei importante per Gesù. La sua vita gli è tanto cara, ma tu lo sei ancora di più, poiché per salvarti accetta la morte. Pensa anche al benefico esempio che mi viene offerto affinché io stesso collabori alla mia salvezza. Gesù ha mille ragioni di amare e di voler conservare la sua vita tanto preziosa, tuttavia non esita un attimo ad ubbidire al Padre, che gliela chiede per liberare te dalla morte eterna. Ed è proprio l’amore all’ubbidienza che gli fa disprezzare la sua vita come se appartenesse all’uomo più vile del mondo.
Colloquio – Signore, non potrà mai esistere alcuna ragione valida per non ubbidirti. Anche se consideriamo tanto preziose alcune cose di questo mondo, compresa la nostra stessa vita, nulla deve essere per noi più prezioso dell’ubbidienza alla tua volontà. Purtroppo finora io non mi sono conformato a questo criterio, adesso però me ne pento, Dio mio, ed imploro umilmente la tua grazia, affinché in avvenire io faccia sempre, ad ogni costo, la tua santa volontà. Sacrificando la mia vita per te, io ti offro comunque ancora ben poco, in confronto a quanto invece ti dovrei.
Pratica – Non devo temere di consumare la mia vita al servizio di Dio, anzi lo devo desiderare. Invece sono tanti nel mondo coloro che sprecano la vita servendo le loro passioni e quindi il demonio.
Lascia un commento