Passione di Gesù
29 maggio
Gesù al tribunale di Caifa
Punto X – Se Caifa proponesse ai membri del Sinedrio, tutti dottori della legge, l’esame spassionato della risposta di Gesù, confrontando la sua dottrina e i suoi miracoli con le profezie della Sacra Scrittura, si convincerebbe che Egli è veramente il Messia tanto atteso. Ma, accecato dalla malizia, vuole, senza cercare altro, che la verità sia ritenuta una bestemmia e che l’Innocente sia condannato come reo confesso. Si rivolge perciò ai presenti e, fingendo di rimettersi al loro giudizio, li obbliga moralmente con subdole proposte ad essere complici dell’orribile deicidio. Così tutti si arrendono e, appropriandosi ingiustamente delle funzioni, tra loro incompatibili, di accusatori, di testimoni e di giudici, gridano che Gesù è degno di morte.
Riflessione – Quegli sventurati hanno sotto gli occhi il Messia aspettato da secoli e non lo riconoscono; sono dominati dalle passioni, perciò non c’è ragione che tenga. Non ci si deve stupire che dal loro spirito, intriso di perfidia, possa uscire solo un giudizio perverso; essi erano già stati descritti dal Profeta fuori di senno, come fossero ubriachi, e lo sono davvero, perché hanno la mente agitata dalla superbia, dall’invidia e dall’ira. Ma io non devo irritarmi contro costoro che sono istigati da Caifa, perché anch’io ho il mio Caifa dentro di me, che è il mio amor proprio, capo di tutte le altre passioni, nemico della verità e amico della menzogna.
Colloquio – Mio Gesù, l’amor proprio è talmente stolto e superbo da riuscire a calpestare persino te e a disprezzare la tua infinita bontà. Esso sconvolge i miei sentimenti e i miei sensi tanto da farmi gridare che voglio morto proprio te che sei l’Autore della vita. Capisco che dovrei cercare di distruggerlo con ogni mezzo, ma mi rendo anche conto che mi è estremamente difficile farlo, perché ne sono completamente dominato. Per questo, Signore Gesù, chiamo in mio aiuto la tua misericordia. Poiché il mio amor proprio può essere vinto solo dall’amore per te, concedimi di amarti tanto intensamente che la mia anima libera possa gridare che solo tu dai la vita e chi crede in te, anche se morto, vivrà. Angeli e Santi del Paradiso, mi unisco a voi per cantare che Gesù è degno di vita e di gloria eterna, in opposizione alle lingue sacrileghe che gridano che Egli è degno di disonore e di morte.
Pratica – L’amor proprio combatte contro la verità e la giustizia in favore dei propri istinti, e fa sembrare probabili molte opinioni che invece sono sbagliate. Dovrò fare attenzione a questo pericolo.
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