Passione di Gesù
27 agosto – Punto III – Gesù è condannato alla flagellazione
Gesù è condannato alla flagellazione
Punto III – Appena Gesù entra nel gran cortile in cui deve essere flagellato, i suoi aguzzini lo liberano in fretta dai legami e lo spogliano lasciandolo completamente nudo, mentre la folla insolente sghignazza vedendolo in quella umiliante condizione. Il volto benedetto di Gesù avvampa per la vergogna. Ora davanti a tutti rimane nudo il castissimo corpo di quel Dio che oscura il cielo di nuvole, che riveste di erba la terra, che dona ai fiori un manto meraviglioso e copre di gloria i beati. Egli nell’anima è rivestito di decoro, di fortezza e di santità, ma l’unico abito per il suo corpo è la confusione nel veder disonorata la sua modestia e la sua purezza verginale.
Riflessione – Come mai proprio Lui che ha vestito di luce tante sante vergini, martirizzate dai tiranni col tormento della nudità, non provvede ora a se stesso? Poiché anche la vergogna della nudità è una pena derivata dal peccato di Adamo, Egli vuole sopportarla per riparare quell’orribile vergogna che prenderà i peccatori, quando nel giorno del giudizio sarà mostrata a tutto il mondo la loro cattiveria. Soffre la nudità del suo corpo per coprire le nostre anime con gli abiti della virtù e della grazia.
Colloquio – Mio buon Gesù, dovrei ringraziarti notte e giorno per tanto amore ed insieme compatirti per essere stato offeso nel tuo pudore. Dovrei soffrire io la tua confusione, non tu che, pur non avendola meritata, l’hai accettata per espiare i miei peccati. Se non approfitto ora dei tuoi meriti, sarà grande la mia vergogna nel giudizio finale, quando la mia coscienza sarà smascherata alla presenza di tutti i santi e di tutti gli angeli che non potranno fare a meno di rimproverarmi. Gesù mio, per i meriti che hai acquistato allora in quel cortile fa’ provare ora anche a me una santa vergogna, pensando a tutti i peccati che ho commesso con i pensieri, con le parole e con le opere. Se provassi a contarli non proverei solo vergogna, ma addirittura spavento visto l’enorme cifra che ne risulterebbe.
Pratica – Penserò con vergogna ai peccati commessi e per non ricadervi rifletterò attentamente su quanto sia ripugnante il peccato in se stesso.
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