Passione di Gesù
26 febbraio – Punto II – Gesù s’incammina con gli Apostoli verso l’orto del Getsemani
Gesù s’incammina con gli Apostoli verso l’orto del Getsemani
Punto II – Gli Apostoli nell’udire Gesù che predice la tentazione con cui sarebbero stati messi alla prova, avrebbero dovuto, conoscendo la propria debolezza, umiliarsi ed implorare subito l’aiuto divino; invece dichiarano con risolutezza che non avrebbero mai perso il coraggio di testimoniare pubblicamente la loro fede in Lui, a costo di subire non solo la prigionia ed i tormenti, ma anche la morte.
Così dicono tutti, ma Pietro lo fa in un modo particolare con coraggio ardente e sincero, mosso com’è da una fede viva e da un amore profondo; e sbaglia, perché non pensa che riuscirà a tener salda la fede solo con l’aiuto divino. Nelle sue affermazioni dimostra molta presunzione, poiché crede di poter fare da solo una cosa che va oltre le sue possibilità e, addirittura, si vanta che non avrebbe mai vacillato nella fede anche quando tutti gli altri fossero caduti. Giustamente allora Gesù, prendendo spunto da questa sua presunzione, gli predice che, proprio lui, quella notte stessa, lo avrebbe rinnegato tre volte. Così ha insegnato a tutti noi che non possiamo riprometterci nulla, né con i sentimenti più profondi né con le intenzioni più sincere, se non interviene la divina misericordia a fortificarci con la sua grazia.
Riflessione – Quanto sono profondi i misteri della sapienza e della bontà di Dio, che permette che vengano scosse dalle fondamenta le colonne più solide della sua Chiesa, per dare a me una lezione di umiltà! Quando nella confessione prometto di non offendere più Dio e di volerlo servire fedelmente, se confido solo nelle mie forze sono come un uccellino che vorrebbe volare senza le ali, molto più debole e misero di san Pietro quando aveva assicurato di poter dare la vita per il Maestro, senza contare sull’aiuto divino.
Colloquio – Mio Signore, fa’ che io non mi fidi mai della mia volontà, dei miei desideri e dei miei propositi, ma che speri solo nella tua grazia e che umilmente la implori. Tante volte ho sperimentato di essere povero quando mi credevo ricco, di essere debole, cieco ed insipiente quando mi ritenevo sicuro, saggio e prudente. Ho ceduto alle tentazioni proprio quando mi consideravo abbastanza forte per resistere. Mio Dio, riconosco la mia miseria e ti supplico di assistermi con la tua grazia. Aiutami ad essere sempre cosciente, come lo sono ora, della tua misericordia e della mia nullità.
Pratica – Devo abituarmi ad analizzare i miei sentimenti per ricordarmi sempre di ricorrere a Dio, sia per fuggire il male che per operare il bene, di confidare in Lui e di riconoscere che tutto mi viene dalla sua misericordia.
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