Passione di Gesù
24 gennaio – Punto II – Gesù lava i piedi agli Apostoli
Gesù lava i piedi agli Apostoli
Punto II – L’Evangelista, non contento di farci conoscere l’episodio della lavanda dei piedi, aggiunge che Gesù sa di essere vero Figlio di Dio e che l’Eterno Padre ha posto nelle sue mani tutto l’universo. Sembra che non ci sia alcun legame tra questa precisazione e l’agire di Gesù, ma dobbiamo credere che vi si nasconda comunque un prezioso insegnamento.
Riflessione – La prima delle beatitudini predicate da Gesù è la povertà di spirito, con la quale si ottiene l’umiltà, virtù necessaria a conseguire sia la gloria celeste che il distacco dalle cose del mondo. Quando perciò, come Figlio di Dio si abbassa fino a lavare i piedi agli Apostoli, Egli vuole insegnarci innanzitutto che sotto i piedi dobbiamo mettere la superbia e poi che l’umiltà ci innalza al livello di Dio, visto che anche Lui l’ha praticata. Ci insegna inoltre a calpestare il mondo, vivendo cioè, come spiega l’Apostolo, distaccati dalle passioni terrene e con i pensieri e gli affetti rivolti alla vita del cielo, nostra eterna dimora.
Rifletti, anima mia, su questo punto che è essenziale. Iddio, creando l’uomo, lo costituì padrone del mondo e gli sottomise tutte le cose terrene, volendo con ciò fargli capire che era destinato alla beatitudine eterna e non alle gioie temporali. Ma poiché a causa del peccato di Adamo si era corrotta la sua primitiva rettitudine, Gesù con amorosa volontà è venuto a rinnovarlo e a salvarlo.
Egli, avendo tutto il mondo nelle sue mani, mentre lava i piedi agli Apostoli, vuol dirci: “Ecco quello che deve fare chi vuol salvarsi: trattare la terra come terra e purificarsi con la mia grazia”.
Colloquio – Mio Gesù, io sono uno di coloro che hanno la testa e il cuore pieni di mondo: a che cosa mi servirà la tua redenzione, se continuo a vivere nel disordine, apprezzando di più le vanità del mondo che i beni eterni? Per questo attaccamento alla terra posso essere paragonato agli asini, perché sono caparbio come loro e non ho giudizio, visto che mi dimentico del cielo e m’innamoro dell’ombra, del fumo e del fango.
Raddrizza la mia volontà, e poiché a te, mio Creatore e mio Redentore, devo tutto me stesso, togli dal mio cuore ogni attaccamento terreno e fa’ che mi serva di questi beni caduchi solo come mezzi per ottenere i beni eterni.
Pratica – Farò attenzione a quali cose del mondo sono affezionato e non permetterò più che il mio cuore sia dominato dalle vanità, che devo con disprezzo tenere sotto i piedi.
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