Passione di Gesù
25 marzo – Punto III – Gesù viene confortato da un angelo
Gesù viene confortato da un angelo
Punto III – Poiché è Dio, Gesù sa in anticipo ciò che l’Angelo gli avrebbe detto; inoltre Lui, che è Signore e fonte di gloria per tutti gli angeli, non ha bisogno di essere istruito e tanto meno confortato. Potrebbe consolarsi da solo, invece non accetta alcun aiuto dalla sua Divinità. Come se fosse un semplice uomo, e quindi inferiore agli angeli, vuole che venga un angelo per potersi umiliare, dichiarandosi bisognoso dell’aiuto dei suoi servi celesti. Quando era nel deserto questi gli erano apparsi per servirlo come Dio; ora l’Angelo viene a confortarlo come uomo, prostrato e dolente.
Riflessione – L’Angelo mandato dall’Eterno Padre, mentre parla a Gesù, si umilia adorandolo profondamente. Anche Gesù si umilia accettando con riverente sottomissione le parole del messaggero come parole di Dio. Questi esempi di umiltà dovrebbero essere più che sufficienti per farmi rinnegare la mia superbia.
Se Gesù si rivolge con tanto rispetto e sottomissione a quell’Angelo che apparteneva senza dubbio agli Ordini supremi, data l’alta missione che era stato chiamato a compiere, a maggior ragione dovrei farlo io quando mi presento davanti a Lui e medito la sua Passione.
Esaminandomi attentamente, mi vedo, riguardo al corpo, solo fango destinato alla putrefazione e, quanto all’anima, un cumulo spregevole di cattiverie e di peccati. Dovrei perciò tremare di rispetto e stupirmi che Dio mi tolleri alla sua presenza. Invece come sto davanti a Lui? Sono raccolto e devoto? Se Gesù, che è il creatore degli angeli, si umilia tanto davanti ad uno di essi quasi fosse inferiore, con quanta umiltà dovrei comportarmi io verso il mio prossimo, se fossi convinto di essere il più ingrato ed il più vile di tutti? Purtroppo, invece, vedo che sono altezzoso e desideroso di emergere ad ogni costo, che sono convinto di aver sempre ragione e di meritare il plauso di tutti e che sono, inoltre, arrogante con i miei superiori.
Colloquio – Sono veramente convinto di essere insopportabile a tutti a causa della mia superbia e di disgustare il mio Angelo Custode.
Angelo caro, che mi sei stato dato dalla misericordia di Dio per custodirmi, abbi pietà di me. Ispirami i sentimenti della tua umiltà e, per i meriti dell’umiltà di Gesù, ottienimi questa virtù fondamentale da Colui che ha esaltato gli umili.
Pratica – Avrò devozione per il mio Angelo Custode anche perché mi insegna ad essere umile con il suo esempio, poiché si degna di aver cura giorno e notte di me, misero peccatore.
Lascia un commento