Passione di Gesù
24 febbraio – Punto VI – Discorso di Gesù dopo l’ultima Cena
Discorso di Gesù dopo l’ultima Cena
Punto VI – Gesù vede che gli Apostoli sono molto tristi per la notizia della sua partenza da questo mondo, perciò, spinto da un sentimento di carità, è pronto a consolarli. Promette loro che, anche se partirà, non li abbandonerà mai e li rassicura che tutto è per il meglio. Predice di nuovo che dovranno patire persecuzioni, dolori ed amarezze, ma insieme cerca di dar loro forza, dicendo che anch’Egli sarà odiato e perseguitato; così, uniti a Lui nella sofferenza, resteranno uniti anche nella gloria.
Riflessione – Mediterò su questi due punti. Non potrei udire nulla di più valido per confortare ed incoraggiare anche me. Il servo non è più del padrone: se Gesù, che è il mio Capo, ha avuto la pazienza di sopportare gli insulti, le derisioni, i flagelli e persino la morte infame sul patibolo, a maggior ragione dovrei sopportare con serenità le sofferenze io, che mi glorio di essere suo seguace e membro del suo Corpo. Se penserò con amore a Gesù sofferente, dolce e soave diventerà la mia pazienza anche nelle umiliazioni più profonde, anche nei contrasti e nelle disgrazie più dolorose. Il mio patire sarà consolante, perché mi renderà degno di imitarlo.
Se poi considero che quaggiù ogni sofferenza finisce presto e che, sopportandola per amor di Dio, avrò meritato il Paradiso, cioè una felicità che durerà quanto la vita stessa di Dio, nessun affanno e nessuna penitenza dovrebbe sembrarmi insopportabile. Immagina, anima mia, che cosa sarà il Paradiso guadagnato con la pazienza; se pensi poi a quella beatitudine così infinita da essere per noi addirittura incomprensibile, giudicherai una cosa da nulla ogni patimento. Anche se la nostra vita terrena dovesse durare migliaia d’anni in continue mortificazioni e umiliazioni non avremmo ancora ottenuto un merito proporzionato a quella gloria che è immensa ed eterna. E nessuna croce potrà sembrarmi gravosa se penserò che mi aspetta il Paradiso e che, dopo una breve sofferenza, la gioia non finirà più.
Colloquio – Quanto sei generoso, mio Dio, a volermi dare in premio una gloria eterna: basterà che rinneghi la mia volontà e mi mantenga umile e paziente nei giorni di questa breve vita. Imprimi nel mio spirito questa certezza, rafforza nel mio cuore questa santa speranza e aiutami a vivere in conformità a quello in cui credo. Concedimi la grazia di lodare la tua onnipotenza, di ringraziare la tua misericordia e di godere la tua gloria per tutti i secoli.
Pratica – La speranza della salvezza è senza dubbio fondata sui meriti di Gesù, a condizione, però, che lo imitiamo nelle sue virtù. Devo sforzarmi, quindi, di seguire il suo esempio e in questo mi sarà molto utile meditare la sua Passione.
Lascia un commento