Passione di Gesù
24 agosto – Punto V – Gesù viene abbandonato alla volontà dei Giudei
Gesù viene abbandonato alla volontà dei Giudei
Punto V – Mai i Giudei avrebbero dovuto domandare con tanta crudeltà che Gesù fosse crocifisso, né Pilato con tanta ingiustizia permetterlo. Per evitare una condanna tanto atroce bastava guardare quell’Agnello innocente che sopportava calunnie, offese ed umiliazioni senza risentirsi né difendersi, con una pazienza e una mansuetudine di chiara origine soprannaturale.
Quando Gesù ha risposto all’interrogatorio, si è potuto ben comprendere dalle sue parole che era un uomo saggio; e anche quando ha taciuto si è potuto constatare in Lui un valore che andava oltre l’umano, data la dignità e la superiorità con cui sosteneva ogni affronto. Sia che parlasse, sia che tacesse, era degno di grande ammirazione.
Riflessione – Quanto sono profondi e imperscrutabili i disegni di Dio! I Giudei hanno fatto tanto che alla fine vincono. Benché abbiano udito insegnare spesso dal divino Maestro che nel giudicare si deve rispettare la giustizia, sembra che ora non se ne ricordino affatto, poiché vogliono, contro tutte le ragioni della giustizia, che il giusto sia condannato.
E Gesù, in una situazione tanto penosa, che cosa dice? Vedendo avverato l’oracolo del Profeta, secondo il quale l’iniquità sarebbe prevalsa, adora con profondissima umiltà la giustizia del Padre Celeste e tace senza alterarsi davanti all’ingiustizia degli uomini.
Colloquio – E tu che cosa provi, anima mia, nel vedere il tuo Signore dichiarato peggiore di un assassino, e giudicato degno di morire in croce che è il più atroce di tutti i supplizi? Pensa che Gesù, giudicato ora così ingiustamente, verrà un giorno a giudicare tutto il mondo con giustizia ed equità: darà ad ognuno senza eccezioni, secondo le opere, la vita eterna o l’eterna pena. Che sarà allora di te che hai gridato tante volte con i Giudei: “Crucifige”?
Mio Dio, mi sento profondamente mortificato e invoco la tua misericordia perché è l’unica che possa darmi aiuto. Riconosco che non avrei mai dovuto offenderti, se non altro per tutte le grazie che ti sei degnato di concedermi; tu però m’insegni che non devo disperarmi, perché la tua pietà è infinitamente più grande delle mie colpe, anche se sono enormi. Mio Salvatore, mi pento dei miei peccati ed imploro la pace del tuo perdono.
Pratica – Pregherò Gesù che mi assista con la sua grazia, affinché io non resti, come i Giudei, insensibile alla sua misericordia. Sarò simile a loro, se non approfitterò degli esempi che mi si offrono nella sua santa Passione.
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