Passione di Gesù
23 settembre – Punto IV – Gesù è mostrato al popolo da Pilato
Gesù è mostrato al popolo da Pilato
Punto IV – Pilato, vedendo che, per quanto faccia in favore di Gesù, non ottiene niente e che, anzi, un tumulto minaccioso si solleva dal popolo, si rivolge a Gesù e gli fa cenno di venire avanti, in mezzo alla loggia, affinché tutti possano vederlo meglio, così coronato di spine, con quella canna in mano e con quella veste “regale” addosso. Dopo tutti i maltrattamenti che gli sono stati fatti, ognuno dovrebbe capire che quel povero innocente è già stato punito fin troppo.
Riflessione – Quanto dev’essere arrossito di vergogna il Re della gloria, il Signore dell’universo, nel trovarsi alla presenza di tanta gente in quello stato oltremodo disonorevole! Ma non possiamo capire la sua umiltà se non conosciamo fino in fondo la sua grandezza. Perciò, quando meditiamo sulle sofferenze di Gesù, dobbiamo sempre tener presente la sua Divinità. Come la potenza divina che è in Lui ha riversato abbondantemente onore e gloria sulla sua umanità facendo miracoli, così l’estrema mortificazione che viene causata all’uomo ricade come offesa sulla Divinità. Perché, allora, Dio, che è Sapienza infinita e che non fa mai nulla senza motivo, ha accettato una tale infamia? Ci risponde la fede: lo ha fatto affinché l’uomo fosse esaltato. Nessuno, dunque, potrà rifiutare l’umiliazione per amore di Dio, sia perché Egli l’ha subita per amor nostro, sia perché, umiliandosi, ci ha fatto meritare un onore eterno.
Colloquio – Gesù, ringrazio la tua bontà, e sono tanto riconoscente alla tua umiltà. Mentre ti vedo sopportare quell’infamia con una mansuetudine straordinaria, contento di essere considerato lo zimbello e il disonore del mondo, io provo tanta compassione per te e allo stesso tempo mi vergogno nel vedermi così lontano dall’imitarti. Infatti tanto tu sei umile, altrettanto io sono superbo, visto che mi agito e mi offendo per un’inezia. Ma fino a quando penso di poter vivere in questo modo? Dovrò ben decidermi una buona volta ad iniziare un nuovo cammino.
Salvatore umilissimo, ho tanti motivi per umiliarmi: il mio corpo è un pugno di fango, la mia anima è un contenitore di cattiveria; ma nessun motivo è così efficace per obbligarmi ad essere umile quanto l’esempio che tu mi dai. Io, sinceramente, vorrei convertirmi all’umiltà, virtù che ti è tanto cara, ma non ne ho la forza perché sono immerso nell’orgoglio. Dammi luce per capire ed energia per rendere concreto ciò che ho capito.
Pratica – Penserò a quali siano le occasioni che scatenano il mio orgoglio, per saperle superare e non peccare più contro l’umiltà. Farò violenza su me stesso per soffocare i miei istinti.
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