Passione di Gesù
23 febbraio – Punto V – Discorso di Gesù dopo l’ultima cena
Discorso di Gesù dopo l’ultima cena
Punto V – Amare Dio e il prossimo è sì il nostro primo dovere, ma è superiore alle possibilità umane; per questo Gesù, per aiutarci a rispondere a questo impegno, ci propone il mezzo efficace della preghiera e ci assicura che il Padre Celeste concederà tutto ciò che avremo domandato per la nostra salvezza.
Riflessione – Per me dovrebbe essere facile domandare a Dio gli aiuti necessari per i miei bisogni spirituali, come per il povero è facile e naturale chiedere l’elemosina; perciò non potrò mai lamentarmi di non aver ricevuto al momento opportuno le grazie che mi sarebbero state necessarie, perché la colpa sarà solo mia che non le ho domandate. Gesù, oltre a dirci che dobbiamo pregare, ci insegna anche come farlo, cioè con umiltà e fiducia. L’umiltà consiste nel riconoscere la nostra miseria e nell’essere convinti che noi, solo con le nostre forze, non riusciamo a far nulla; la fiducia è credere fermamente che Dio può e vuole darci ogni bene e che ha promesso di farlo ogni volta che glielo chiediamo.
Io devo sempre tener presente il mio nulla, mentre devo aver di Dio il concetto più alto possibile. Anima mia, impara a pregare e a non dubitare mai di essere esaudita.
Che dottrina consolante! Nel mondo nessun principe può dire ai poveri: “Se mi domandate la ricchezza, vi farò diventare subito ricchi”; nessun medico può guarire all’istante un malato che gli chiede la salute e neppure un maestro può tutto ad uno tratto far diventare dotto un ignorante che gli chiede la scienza. Solo Dio infinitamente buono ed onnipotente può concedermi subito tutte le grazie necessarie alla mia anima. Infatti Egli mi dice: “Chiedi e ti sarà dato; se mi domanderai la carità, ti farò diventare caritatevole”.
Come posso io essere così meschino da dubitare delle sue promesse? So di essere spiritualmente povero, debole ed ignorante; e allora, perché non mi decido a domandare le grazie che desidero, pur sapendo che la Parola di Dio è sicura e che Egli è sempre pronto ad esaudirmi?
Colloquio – Sia benedetta, mio Dio, la tua infinita bontà. Io, confuso, m’inginocchio ai tuoi piedi e, non sapendo che cosa domandarti perché ho bisogno di tutto, ti confesso la mia assoluta povertà e mi rimetto interamente a te. E se, per ubbidirti, devo proprio domandarti qualche cosa, ti chiedo la grazia di pregare sempre e di farlo come si deve, poiché sono molto svogliato e tralascio la preghiera con grande facilità.
Pratica – Cercherò di non trascurare la preghiera, visto che è possibile farla col cuore in ogni luogo e in ogni momento. In essa terrò sempre presente la mia miseria e la misericordia di Dio.
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