Passione di Gesù
21 novembre – Punto VI – La crocifissione di Gesù
La crocifissione di Gesù
Punto VI – I quattro carnefici di Gesù non sanno dove trovare il compenso per la loro crudeltà, perciò stracciano con disprezzo in quattro parti il suo mantello e tirano a sorte la sua tunica, offendendo il Salvatore con una volgarità mai usata neppure verso i peggiori malviventi. Questi particolari, anche se potrebbero sembrare di poco conto, vengono ugualmente riportati nei Vangeli, perché erano già stati predetti dai Profeti. E poiché si sono puntualmente avverati, servono a rinvigorire la nostra fede. Ma sono anche carichi di mistero, perciò procuriamo di meditarli con profitto.
Riflessione – Nel mantello di Gesù, che viene diviso in quattro parti, è simboleggiata la grazia esteriore del cristianesimo che è diffusa nel mondo in tutte e quattro le direzioni; in virtù di questa grazia tutti possono partecipare alla Parola di Dio e ai Sacramenti. La tunica, invece, è simbolo di quell’unzione, di quella carità e di quella grazia santificante che non viene concessa a tutti indistintamente, ma che è destinata solo a pochi. Come la fortuna capita senza guardare né la persona né il merito, allo stesso modo Dio concede questa grazia soltanto a chi pare e piace a Lui, secondo il suo impenetrabile giudizio. Questo mistero della divina sapienza è insieme profondo e terribile. Prova a pensare, anima mia, a quanto poco giovi l’appartenere alla religione di Gesù se non si possiede il suo spirito. Le opere del cristianesimo sono una veste esteriore comune a tutti, ma non a tutti è data quella grazia che rende tali opere degne di vita eterna. E chi la possiede non l’ha certo ricevuta per i suoi meriti, ma per una misericordiosa concessione di Dio. Chissà se questa scelta toccherà anche a me! Comunque sia, queste riflessioni non devono minimamente scoraggiarmi, ma tenermi nell’umiltà.
Colloquio – Mio Dio, se sarò umile avrò la possibilità di piacere a te e di ottenere quella grazia che giustifica e rende perseveranti, quella che tu concedi solo agli umili che sono i tuoi prediletti. Io non ho alcun motivo di cadere nella disperazione a causa dei tuoi incomprensibili giudizi; mi basta una sola certezza: tu favorisci sempre chi è umile, quindi, se avrò peccato di superbia, la pena che tu m’infliggerai sarà pienamente meritata. Aiutami, Gesù, a diventare veramente umile, per dispormi a ricevere quello spirito di santità indispensabile per la salvezza.
Pratica – Devo ringraziare Gesù per i benefici che ho ottenuto in seno alla santa Chiesa e ripropormi di unire alle opere esteriori la partecipazione del cuore.
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