Passione di Gesù
21 giugno – Misericordia di Gesù verso san Pietro
Misericordia di Gesù verso san Pietro
Punto III – Non bisogna trascurare una riflessione sul modo che usa Gesù nel convertire san Pietro. Gli dà un’occhiata, non severa ma dolce e mite. Non ci vuole di più perché il peccatore apra gli occhi dell’anima, si ravveda e si penta.
Riflessione – Quell’occhiata è come una voce che gli penetra nel cuore perché si renda conto dell’enorme delitto che ha commesso, senza mortificarlo né rinfacciargli la sua millanteria. È una voce dolce, amorosa, che lo ammonisce ma non lo umilia, che lo converte ma non lo confonde, una voce che lo incoraggia a confidare nella divina bontà e a tornare a quel primo fervore dal quale poco a poco si era allontanato. Questa, anima mia, è la delicatezza del cuore di Gesù nel convertire il suo dilettissimo Apostolo. Egli altre volte, per piccoli difetti, aveva corretto Pietro con un certo rigore, ma ora, poiché la colpa è veramente grave e il ricordo di essa potrebbe gettare Pietro nella disperazione, penetra nel profondo del suo cuore infondendogli la consolante fiducia che verrà perdonato e strappandogli lacrime di tenera compunzione.
Così fa Dio. Colui che con un solo sguardo fa tremare la terra, fa anche tremare i peccatori investendoli con il suo amore, per cambiare la loro angoscia in dolore liberante e costruttivo.
Colloquio – Quante volte ho provato anch’io gli effetti di questa divina misericordia! La moltitudine e la gravità dei miei peccati sarebbero state finora per me un motivo continuo di disperazione. Mio Gesù, la tua amorosa delicatezza mi ha illuminato facendomi conoscere la mia orribile deformità, ma anche la tua bontà infinita. Tu mi hai ispirato ad aver fiducia in te e mi inviti a seguirti. Per la tua adorabile misericordia fa’ che io confidi in te sempre di più, sicuro che non mi abbandonerai né mi rifiuterai gli aiuti necessari per la mia salvezza eterna.
Pratica – Prendendo esempio da Gesù, che corregge amorevolmente san Pietro, imparerò anch’io a parlare e, quando sarà necessario, a correggere il mio prossimo con mitezza e carità.
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