Passione di Gesù
21 dicembre – Punto II – Gesù crocifisso è ferito con la lancia nel costato
Gesù crocifisso è ferito con la lancia nel costato
Punto II – Gesù non ha voluto farsi ferire dalla lancia quando era ancora vivo, affinché nessuno credesse che era stata la violenza di quel colpo a procurargli la morte. La sua volontà era mossa solo dall’amore, perciò proprio l’amore doveva, con una lancia molto più acuminata, fermare il battito del suo cuore. Egli aveva disposto che soltanto dopo gli venisse aperto il costato, in modo che, attraverso questa seconda ferita, si potesse vedere la prima, molto più profonda.
Riflessione – Osserva, anima mia, come la punta della lancia, spinta con forza, gli ha aperto il petto e trafitto il cuore. Sul lato destro del costato la lacerazione è così grande che può entrarci una mano. Guarda, anche il cuore è aperto, perciò immergiti in esso e vi troverai l’altra ferita invisibile dell’amore, da cui hanno avuto origine le ferite della testa, delle mani, dei piedi e di tutto il resto del corpo. Infatti Egli ha sopportato i flagelli, le spine, i chiodi e la morte solo per appagare il suo amore, tanto desideroso della nostra salvezza. È impossibile fermarsi a considerare questo cuore così ardente senza sentirsi obbligati a riamarlo.
Colloquio – Gesù mio, quanto sei buono! Mentre io non oso avvicinarmi a te, perché sono consapevole di esserne indegno a causa dei miei peccati, tu invece hai chinato la testa per farmi un cenno d’invito, come per chiamarmi ad entrare nel tuo cuore. Vuoi farmi capire che, se cerco di sottrarmi alla giustizia divina, è proprio in questo cuore che devo rifugiarmi, perché solo qui troverò misericordia, redenzione e salvezza.
Signore, tu m’infondi sicurezza e mi spalanchi la tua porta; io entro, ma tremo di rispetto e prego la tua carità che mi accompagni. Non c’è in tutto il mondo un luogo dove si possa trovare tanta gioia e tanta pace come nel tuo cuore. Permettimi di restare sempre qui, come se questo tabernacolo del tuo amore fosse la mia casa.
Purissimo e dolcissimo cuore, trono sacro della Divinità, santuario della carità, io ti saluto e ti adoro con tutta la devozione che mi è possibile. Tu sei la sorgente della grazia, perciò confido in te per ricevere gli aiuti che ritieni più idonei a farmi conseguire la beatitudine eterna.
Pratica – Devo aumentare la mia devozione al sacro Cuore di Gesù, simbolo del suo eterno amore per me. Mi pentirò di essere stato ingrato verso di Lui e gli assicurerò per il futuro tutta la mia riconoscenza.
Lascia un commento