Passione di Gesù
21 agosto – Punto II – Gesù viene abbandonato alla volontà dei Giudei
Gesù viene abbandonato alla volontà dei Giudei
Punto II — Pilato sa che Gesù è un uomo giusto; ma poiché sa anche che i capi dei Giudei vorrebbero condannarlo pur essendo convinti della sua innocenza, il suo peccato non può in alcun modo essere giustificato. Si fa portare dell’acqua e si lava le mani, per dimostrare, con quella cerimonia, che la sua coscienza è pulita e che non ha nessuna responsabilità dell’effusione di quel sangue. Egli intende così riversare la colpa sui Giudei che hanno preteso quella sentenza con tanto clamore. Qualsiasi giudice, se è ingiusto, non riesce a vedere la propria colpa, ma non per questo è meno responsabile.
Riflessione – Consideriamo questo fatto ed applichiamolo a noi stessi. Molti, simili a Pilato, pretendono che le loro opere perverse non siano peccato per il solo fatto che si sono formati una coscienza a modo loro. Ma chi può far sì che dal tribunale divino non venga giudicato mortale quel peccato che noi non vogliamo sia tale, per una nostra comoda opinione? Noi siamo tenuti a crearci una coscienza giusta secondo la legge divina, non secondo il nostro parere. E Dio non può assolvere chi è stato più incline a favorire il proprio comodo anziché la voce del dovere.
Per quanto mi riguarda io ho molto bisogno di esaminarmi su questo punto che è importante, ma da me così poco avvertito, perché sono accecato dal mio amor proprio. So infatti di adattarmi facilmente a quelle opinioni che mi rendono lecite le cose che mi piacciono, e non mi curo di cercare la verità, contento di un giudizio vago e superficiale. Amo la libertà, non quella dei figli di Dio, ma quella dei figli del secolo; e mi sono abituato a considerare troppo strette e severe certe regole dei santi Padri, che invece sono fondate sulla dottrina evangelica.
Colloquio – Mio Salvatore e mio Dio, io ho paura che nel giudizio finale debba essere giudicato allo stesso modo con cui giudicherai Pilato. Tu hai detto di essere la verità, ed è la verità che io debbo cercare per quanto mi è possibile. La posso trovare facilmente con la preghiera, perché tu hai promesso che a chi farà questo comunicherai i tuoi lumi. Quindi io non potrò giustificarmi dicendo di non aver conosciuto la verità, visto che non ti ho mai chiesto d’illuminarmi su questo punto. Mio Dio, te lo chiedo adesso: non lasciarmi errare senza una guida sicura; dammi uno spirito tale che mi faccia sempre amare, desiderare e cercare la verità, affinché mai io mi inganni formandomi, con false regole, una falsa coscienza.
Pratica – Nei dubbi di coscienza sarò cauto e non mi fiderò di certe opinioni troppo larghe e scusanti; nel confessarmi mi guarderò bene dal valutare come leggero ciò che può essere peccato grave.
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