Passione di Gesù
20 luglio – Punto VI – Gesù davanti al tribunale di Pilato
Gesù davanti al tribunale di Pilato
Punto VI – La verità è sommamente preziosa se il Figlio di Dio dichiara di essersi fatto uomo solo per annunciarla e farla conoscere al mondo, cieco ed ignorante. Pilato, affascinato da quelle poche parole pronunciate da Gesù e desideroso di conoscerla, domanda che cosa sia. È tanto difficile, però, impegnarsi seriamente per giungere alla conoscenza della verità, quando il nostro animo è dominato dall’egoismo e da inutili preoccupazioni terrene; così è per Pilato il quale, appena ha fatto quella richiesta, subito, senza aspettare la risposta, si allontana. Il desiderio della verità rimane soffocato dall’attaccamento alle cose terrene. Egli è un uomo di mondo, quindi trova dentro e fuori di sé troppi ostacoli per amare la verità ed obbedire alla voce di Gesù.
Riflessione – Quanti in questo sono simili a Pilato! Stimolati dalla grazia, vorrebbero prendere le verità eterne come regola di vita, ma non sanno poi trovare il tempo per realizzare la loro conversione. Presi dalle cose terrene, sono distratti ora da un impulso, ora da un altro. Sono tanti coloro che si ripropongono di fare di tutto per vincere i vizi ed acquisire virtù per salvare l’anima, ma poi, essendo instabili nei loro propositi, dimenticano le buone ispirazioni e tornano come prima. Essi, come Pilato, in un attimo cadono dalla luce nelle tenebre e dalla verità nella menzogna.
Colloquio – Mio Dio, uno di questi sono proprio io, e forse il peggiore di tutti. Spesso la tua misericordia mi illumina e mi spinge a distaccarmi dalle vanità terrene, affinché io possa mettere il cuore solo nei beni celesti. Vorrei veramente seguire la tua santa ispirazione, ma, appena mi si presenta qualche difficoltà, sono pronto a cambiare i sentimenti e a desistere dai buoni propositi. E non posso dire di non conoscere la verità, anzi, so benissimo che i tuoi comandamenti, i tuoi consigli, i tuoi esempi e la tua dottrina sono la verità, e che ad essa devo uniformare la mia vita. Io vorrei farlo, ma non riesco ad attuare le mie convinzioni, a vincere cioè la mia instabilità con un po’ di fermezza. Ti dono la mia volontà e ti prego di fortificarla nel proposito di obbedirti sempre e in tutto, e di non abbandonare mai il tuo santo servizio.
Pratica – Ogni desiderio di servire Dio è prezioso, ma non serve a nulla se non ci si sforza di realizzarlo. Devo perciò analizzare molto bene il modo con cui rispondo alle ispirazioni della grazia.
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