Passione di Gesù
19 ottobre – Punto III – Pilato accondiscende alla condanna di Gesù
Pilato accondiscende alla condanna di Gesù
Punto III – Pilato ha paura che, se lascia libero Gesù, i Giudei facciano arrivare a Roma una denuncia contro di lui e, di conseguenza, di essere deposto dalla sua carica. Egli ama eccessivamente il suo potere politico ed è per non perderlo che tralascia i suoi doveri e alla giustizia preferisce i suoi interessi. Perciò possiamo dire che è la superbia la causa della morte di Gesù.
Riflessione – Per quanto riguarda i capi della religione ebraica è la superbia a far loro desiderare la morte di Gesù; infatti temono che, se sarà liberato, Egli toglierà loro il primato ed il favore popolare. È ancora la superbia che spinge Pilato ad emettere una sentenza ingiusta; Egli, però, non si sarebbe macchiato di questa colpa se si fosse convinto che il suo potere gli veniva dal Cielo e non da Cesare, come l’aveva avvertito il Salvatore. Ed è sempre la superbia che, dopo aver pesato sulla condanna di Gesù, più di ogni altra cosa influisce sull’eterna condanna della nostra anima.
Colloquio – Mio Dio, fammi capire questa verità: ogni peccato deriva da un amore o da un timore disordinato. Amo troppo me stesso e accontento ogni mio capriccio; e questo amore è superbia che, oltre a rendermi frivolo, m’infiacchisce talmente che non ho più la forza di impormi su me stesso. Amo le lodi, i piaceri e tutto ciò che rientra nel mio interesse. E quante volte mi lascio vincere dal timore di perdere queste vanità, piuttosto che temere la tua infinita Maestà. La superbia mi possiede e mi tende continue insidie, tanto più pericolose quanto più nascoste; ed io non riesco ad accorgermene e ad evitarle. Mi rendo conto soltanto di quanto diminuisca in me il tuo amore nei momenti in cui aumenta il mio amor proprio. Mio buon Gesù, l’unico rimedio alla mia miseria è quello di ricorrere a te con fiducia. Io sono indegno d’implorare la tua misericordia, ma la tua bontà m’incoraggia a farlo, perché solo nel tuo cuore posso trovare la medicina per la mia malattia, cioè la tua umiltà. Ti prego, non guardare la mia bassezza ed esaudiscimi, perché questa virtù mi è tanto necessaria.
Pratica – Se i Giudei e Pilato non avessero considerato la superbia una piccola cosa, non sarebbero arrivati al punto estremo di far morire Gesù. Io invece la riterrò un male gravissimo e la temerò più della stessa morte.
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