Passione di Gesù
19 maggio
Gesù al tribunale di Anna
Punto VIII – Possiamo rilevare che durante tutta la Passione Gesù, pur essendo sottoposto ad ogni sorta di offese e di pene, e pur essendo tormentato da persone di ogni tipo, si è comportato come un agnello mansueto che non apre mai la bocca, né per difendersi né per lamentarsi; solo adesso, dopo aver ricevuto lo schiaffo, chiede al suo aggressore: “Perché mi colpisci?”. Vediamo quale può essere la ragione di questo modo di agire.
Riflessione – Si pensa che a dare lo schiaffo sia stato quello stesso Malco al quale Gesù nell’Orto aveva guarito l’orecchio con un miracolo; e si può anche credere che, nel restituirgli la salute del corpo, il Salvatore gli abbia dato anche quella dell’anima, come era solito fare con gli altri infermi, poiché li illuminava con la fede e li santificava con il perdono dei loro peccati. Giustamente perciò si lamenta di questo schiaffo, come se fosse l’ingiuria più grave e più dolorosa di tutte, perché gli viene fatta da uno che era stato beneficato da Lui sia nel corpo che nell’anima; tuttavia sopporta questa ingratitudine con infinita dolcezza e benevolenza.
Colloquio – Mio Dio, io ho sempre ricambiato con offese tutti i benefici materiali e spirituali che mi hai concesso. Pensando a quante volte la tua misericordia ha perdonato nella confessione i miei peccati, e a quante volte io, appena confessato, ti ho offeso di nuovo, sono certo che anche a me hai detto: “Creatura ingrata, perché mi offendi?”. Ma il peggio è che rimango ancora quello che sono sempre stato: un cumulo di peccati e di confessioni . Mi confesso ma non miglioro, perché non metto in pratica tutti i mezzi necessari a farmi cambiar vita, anzi, persevero nelle cattive abitudini di cristiano tiepido e negligente.
Signore mio, a te ricorro, perché solo tu, che sai operare cose grandi e misteriose, puoi aiutarmi a metter fine alla mia malizia e alla mia ingratitudine. Mi riconosco degno di essere punito dalla tua giustizia, ma imploro ugualmente la tua clemenza; merito la tua ira, ma invoco angosciato la tua infinita bontà. Vieni a rinnovarmi con la tua santa grazia affinché io non ti offenda mai più, ma ti ami sopra tutte le cose e ti sia grato per tutti i tuoi benefici, specialmente per il sacramento della Confessione.
Pratica – Voglia il Signore che io non pecchi mai in questo sacramento istituito per cancellare i peccati. Esaminerò bene le mie confessioni. Come sono il mio esame di coscienza, il mio pentimento e i miei propositi? In che modo mi accuso?
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