Passione di Gesù
19 febbraio – Punto I – Discorso di Gesù dopo l’ultima cena
Discorso di Gesù dopo l’ultima cena
Punto I – Gesù ha terminato la cena dell’agnello secondo il rito ebraico ed ha già istituito il sacramento dell’Eucaristia; s’intrattiene ancora a mensa con i suoi undici Apostoli ai quali si rivolge col nome di “figlioli”, e poi si congeda da loro come un tenero padre, che parte per un paese lontano. Egli vuole mostrare tutto il suo amore, perché nei loro cuori s’imprima ancor più profondamente il ricordo degli ultimi momenti vissuti con Lui. Poi raccomanda di essere costanti nell’amare Dio e, per impegnarli maggiormente, dice: “Siate perseveranti nell’amarmi, perché io vi ho amati di un amore grandissimo, simile a quello con cui il mio Padre celeste ha amato me”.
Riflessione – Gesù non intende rivolgere queste parole soltanto agli Apostoli, ma anche a noi; dobbiamo perciò riflettere su questa sollecitudine veramente meravigliosa della divina Bontà.
Chi sono io perché il Signore si degni di chiedere con tanta insistenza il mio amore? Egli non solo mi concede di amarlo, e questo per me è già un grande onore, ma addirittura si preoccupa se non lo amo, e mi stimola a farlo. Non posso certo pensare che Dio agisca così perché ha bisogno di me, oppure perché è in qualche modo danneggiato dalla mia indifferenza. La ragione vera è che il Salvatore mi esorta, anzi, mi comanda di amarlo, perché da questo amore dipende ogni mio bene temporale ed eterno.
“Non se amerete voi stessi, dice il Signore, ma solo amando me sarete pienamente felici”.
È davvero incredibile che io non mi decida ancora a consumare tutte le mie energie nell’amare Gesù, che è il sommo Bene, rischiando così di vivere e morire nell’infelicità. Possibile che non riescano a smuovermi né i suoi benefici, né le sue esortazioni, né la promessa dei beni eterni e neppure la minaccia della dannazione eterna?
Colloquio – Mio Dio, non indignarti per la mia insipienza e per la durezza del mio cuore, ma abbi pietà di me. Mi pento di aver sprecato tanti anni della mia vita nell’amare le vanità della terra anziché la tua divina Maestà e la tua infinita Bontà. Ti supplico, dammi la forza di cominciare almeno ora: voglio amarti tanto da non lasciare libero neppure un piccolo spazio nel mio cuore per altri, persone o cose che siano. Tu, mio Gesù, che sei venuto al mondo per accendere nelle anime il fuoco del tuo santo amore, accendilo anche nell’anima mia e regola in essa ogni affetto disordinato. Fa’ che ti ami non per un sentimento di egoismo spirituale, sia pure lecito ed onesto, ma soltanto per te stesso che sei Carità e Bontà infinite.
Pratica – Mi impegnerò a compiere continui atti d’amore verso Gesù, implorando l’intercessione della sua Santissima Madre, che è madre d’amore.
Lascia un commento