Passione di Gesù
19 dicembre – Punto IV – La morte di Gesù crocifisso
La morte di Gesù crocifisso
Punto IV – Anche ora che è morto, Gesù vuol farsi riconoscere Uomo-Dio, così come aveva fatto durante la Passione. Tutti vedono chiaramente la sua umanità nell’attimo stesso in cui esala l’ultimo respiro, ma hanno anche la prova della sua Divinità, perché avvengono grandi prodigi. Perciò, dopo aver avuto compassione della sua umanità tribolata, dobbiamo ammirare la sua Maestà che si manifesta con potenza: il sole si eclissa, cala la notte in pieno giorno, il velo del tempio si squarcia, la terra si scuote, le pietre si spezzano e le sepolture si aprono.
Riflessione – Con questi segni la natura vuol mostrare il suo sdegno e testimoniare che è Dio colui che è morto, e non un semplice uomo.
Sono tre i condannati, però quei prodigi vengono attribuiti solo a Gesù, perché soltanto Lui ha rivelato la sua Divinità. I Profeti avevano già predetto ogni cosa ed Egli stesso aveva assicurato che, quando sarebbe stato appeso in croce, avrebbe attirato tutte le creature a dargli testimonianza.
Anima mia, non è possibile che solo tu rimanga indifferente davanti a questi eventi, quando addirittura il cielo e la terra si commuovono per la morte del loro Creatore. Guarda bene, ammira e adora il tuo Dio crocifisso e morto per te, peccatrice incallita ed insensibile.
Colloquio – Gesù mio, tu non sei morto per il bene delle pietre, eppure queste nel momento della tua morte mostrano segni tanto forti di dolore e di orrore da sembrare che provino realmente questi sentimenti. Tu sei morto per me, per liberarmi dalla schiavitù del peccato e dalle pene infernali, per restituirmi la grazia e la dignità di figlio di Dio e per farmi avere in eredità la sua gloria. Eppure io non ti dimostro affatto né riconoscenza né amore, come se non ti dovessi proprio nulla.
Mio Dio, quando sei spirato, hai ordinato alle pietre di spaccarsi; con questo hai voluto farci capire che, per mezzo delle grazie da te meritate, anche a noi sarebbe stato possibile frantumare la durezza dei nostri cuori. Ti supplico, concedimi questa grazia e dammi un cuore contrito, affinché qui, ai piedi della croce, io invochi misericordia e pianga la mia miseria che m’impedisce di ottenere frutti di santità dalla tua Passione e Morte. Se fossi stato una pietra del Calvario la mia durezza avrebbe ceduto, invece sono un uomo che capisce, che sente, che ragiona e può suscitare in sé dei sentimenti, quindi sono pienamente responsabile se la tua morte non provoca in me una benefica commozione.
Ti prego, Gesù, fa’ che almeno io capisca che sei morto per i miei peccati, affinché riesca a pentirmi sinceramente.
Pratica – Per ottenere la grazia del pentimento, del dolore e della devozione, il mezzo più sicuro è l’umiltà. Chiederò perdono della mia tiepidezza e della mia pigrizia che mi rendono sempre più indegno della protezione celeste.
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