Passione di Gesù
18 settembre – Punto V – Gesù è schernito come falso re
Gesù è schernito come falso re
Punto V – I Giudei raccontano ai soldati che Gesù ha avuto la presunzione di farsi credere non solo re, ma anche Figlio di Dio, perciò questi prendono a schernirlo anche per questo motivo, dopo averlo deriso come falso re. S’inginocchiano come si fa davanti a Dio, ma con goffi atteggiamenti fingendo di adorarlo. Quegli sciocchi pensano che, se Gesù fosse davvero Dio e re, potrebbe e dovrebbe difendersi. Egli però non si difende, ma tace, perché vuol mostrare solo la sua pazienza e tenere nascosta la sua potenza e la sua Divinità. E quelli, nella loro insipienza, aumentano beffe ed insulti.
Riflessione – Colui che nel Vecchio Testamento era chiamato il Dio delle vendette, il Signore degli eserciti, il potente ed il forte, ora si gloria di essere il Dio della pazienza che non reagisce neppure davanti alle provocazioni più mostruose.
E come potremo noi giustificare ancora la nostra irascibilità e la nostra impazienza nei momenti difficili, dopo aver conosciuto l’esempio che ci ha dato il nostro Salvatore?
Come Caifa aveva condannato Gesù non sapendo ciò che faceva, così ora i soldati che lo deridono sono tanto ciechi ed ignoranti che non capiscono quello che fanno, ma ogni loro gesto di scherno e di burla è un misterioso insegnamento per noi. Infatti, ciò che è stato fatto allora viene ripetuto anche oggi da chiunque, pur credendo che Gesù è vero Dio, non osservi la sua legge e lo posponga ad una misera soddisfazione terrena pur sapendo che solo Lui è il sommo bene.
Colloquio – Mio Dio, quante volte anch’io ti ho deriso facendo tutto il contrario di quanto mi dettava la fede; io fingevo di servirti, in realtà ti offendevo: perdona la mia ipocrisia.
Mentre vedo che i tuoi nemici s’inginocchiano davanti a te per metterti in ridicolo, io mi prostro con il cuore contrito per adorarti sinceramente. Durante il corso della Passione nessuno ha piegato le ginocchia davanti a te, se non per deriderti quando sei stato coronato di spine. Perciò proprio qui, tra le spine, ti fai conoscere come vero Dio e Salvatore del mondo, così come ti eri rivelato a Mosè nella figura del roveto ardente. In ginocchio, con profonda riverenza, ti prego: salva anche me.
Pratica – Renderò attiva la mia fede e la mia speranza, ricordando a me stesso che fede e speranza sono morte se non sono accompagnate dalle buone opere.
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