Passione di Gesù
18 novembre – Punto III – La crocifissione di Gesù
La crocifissione di Gesù
Punto III – Ancor più straziante è la crocifissione della mano sinistra. Questa non arriva fino al foro già praticato nella croce, perciò i carnefici afferrano il braccio sinistro e lo tirano con tutta la forza, fino a far combaciare la mano col foro. Sotto questa brutale violenza la piaga della mano destra si dilata, entrambe le spalle si slogano e molti nervi si strappano. Alla fine anche la mano sinistra viene inchiodata con lo stesso procedimento dell’altra. Per tutte queste atrocità poco manca che Gesù, stremato, esali l’ultimo respiro.
Riflessione – Se vedessimo trattare con tanta crudeltà anche solo un animale, certamente proveremmo una grande compassione. Con quanta intensità, quindi, dovremmo partecipare alle sofferenze di Gesù! E quelle del corpo non sono le più orribili, molto più atroci sono quelle dell’anima. È struggente la sua tristezza e la sua amarezza nel vedersi solo, insultato e deriso. Ciò nonostante nessuna sofferenza può impedire al suo spirito di praticare tutte le virtù e al sommo grado. Egli ama intensamente Dio e noi tutti, ed ora ama anche la croce sulla quale è inchiodato. Se gli chiedessimo il valore ed il significato di quelle piaghe, Gesù ci risponderebbe che sono i segni che testimoniano la sua amorosa ubbidienza al Padre. La nostra anima avrebbe un enorme beneficio anche solo guardando quelle mani trafitte. In esse la carità divina ha stampato il mio nome: possano quelle piaghe essere stampate a loro volta nel mio cuore, per cancellarvi tutte le impronte del vizio.
Colloquio – Mio amato Gesù, ricordati che mi hai plasmato con le tue mani, le stesse che per me ora sono trafitte dai chiodi. Non disprezzare l’opera di queste tue mani onnipotenti e generose. Nelle loro ferite leggi la mia salvezza che è stata scritta con chiodi a caratteri di sangue. Perciò non puoi sottrarti al tuo impegno di usarmi misericordia e di concedermi la salvezza. Voglio cercare solo nelle tue piaghe il mio rifugio e la mia pace. Nella destra c’è la sorgente della vera vita, nella sinistra un tesoro inestimabile di ricchezza e di gloria: non posso proprio sperare di più. Mio Salvatore, inchioda nelle tue mani i miei affetti, i miei desideri e le mie speranze, affinché solo in esse io possa incontrare misericordia, giustizia, verità e pace, di cui ho tanto bisogno per riconciliarmi con Dio. Sacre piaghe, vi adoro, vi ringrazio, vi bacio; preservatemi da tutti i pericoli, soprattutto da quello di perdere la grazia e con essa anche la gloria eterna.
Pratica – Per rendere più stabile la speranza della mia salvezza, stamperò nel mio cuore la regola che è scritta anche nelle piaghe di Gesù: devo ubbidire a Dio e a chi fa le sue veci.
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