Passione di Gesù
18 gennaio – Punto III – Gesù si licenzia da sua Madre
Gesù si licenzia da sua Madre
Punto III – Per rivelazioni avute dal cielo sulla Passione di Gesù, Maria aveva già sopportato un lunghissimo martirio, senza che ci fosse un’ora sola di calma nel suo cuore angosciato. Ma questo è ancora poco in confronto al dolore acutissimo che prova nel dare l’ultimo addio a suo Figlio e nel doversi separare da Lui. Quando lo perdette fanciullo di dodici anni, ebbe, è vero, un grande dolore perché non sapeva dove fosse; ma si rincuorava almeno con la speranza di ritrovarlo, come di fatto avvenne. Ora Maria sa dove Egli sta andando: ad essere incatenato e flagellato, coronato di spine e inchiodato in croce, e, non avendo alcun raggio di speranza per consolarsi, sente affondare ancora di più nell’anima quella spada che le era stata predetta dal santo vecchio Simeone.
Riflessione – Gesù era stato motivo di tormento per Maria a causa della sua Passione già profetizzata, ma anche di grande gioia per la dolce convivenza con Lui, visto che la Madre lo accompagnava dappertutto. Nel doversene privare, perciò, il suo cuore è stretto dal dolore, come un giglio purissimo avvolto dalle spine.
Ella, madre e vedova, pietosa verso tutti per carattere e per virtù, vede che va a morire il suo unico ed innocente Figlio nel fiore dell’età, vero Dio in cui ha riposto tutto il suo tesoro. Vorrei che i miei occhi si riempissero di lacrime di compassione per questa Madre tanto afflitta, e che nel mio cuore fosse impresso il suo intenso dolore.
Ma guardiamo di nuovo Gesù: Egli lascia la sua dilettissima Madre, per amor mio, per venire a cercare me, pecorella smarrita. Ed io in cambio che cosa faccio? Fuggo lontano da Lui che mi cerca, e lo abbandono dopo che mi ha trovato, per seguire le mie cattive inclinazioni; e per amor suo non so lasciare neppure un capriccio, un puntiglio o una meschina soddisfazione. Che modello d’ingratitudine!
Colloquio – Ma ora a te mi umilio, mio Pastore e Salvatore, e mi pento di essere stato tanto ingrato da separarmi da te col peccato e di aver amato più le creature che te.
Dolcissimo Gesù, invoco il tuo perdono in nome del dolore che provaste, sia tu che tua Madre, nel separarvi. Nel seguire i miei sensi, mi sono miseramente perduto, ma tu vieni ancora a cercarmi e ritrovami, perché non voglio più rimanere lontano da te.
Pratica – Mi ricorderò dei dolori che Gesù e Maria hanno sofferto per me; cercherò di dimostrare la mia gratitudine, soffrendo volentieri per loro amore le inevitabili avversità e facendo anche qualche penitenza volontaria.
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