Passione di Gesù
16 marzo – Punto III – Gli Apostoli si addormentano nell’orto del Getsemani
Gli Apostoli si addormentano nell’orto del Getsemani
Punto III – Consideriamo ora il motivo per cui Gesù impone agli Apostoli di pregare e perché li riprende quando essi, invece di farlo, si mettono a dormire. Egli dice loro: “Raccomandatevi a Dio, perché si avvicina il tempo della tentazione. Non dovete fidarvi del fervore del vostro spirito, perché l’umanità è debole”.
Gesù li sollecita a pregare perché evitino non la tentazione in generale, ma in modo particolare quella di negarlo e di abbandonarlo, come in effetti faranno di lì a poco. È come se dicesse: “Voi siete i miei Apostoli e i capi della mia Chiesa, fortificati dalla mia Carne, dal mio Sangue e dalla mia santa Parola; ma con tutto ciò vi è necessaria la preghiera per non cadere, perché nei pericoli la fragile natura umana soccombe sempre, se non è stata fortificata dall’aiuto divino”.
Riflessione – Dobbiamo pensare che il Salvatore del mondo rivolge anche a noi queste parole; infatti abbiamo dentro e fuori di noi tanti nemici in grado di farci peccare e di rovinarci con le loro tentazioni. Essi hanno il potere di assalirci all’improvviso in qualunque momento e in qualunque luogo: ecco, allora, la necessità di premunirci con la preghiera per non rimanere sconfitti. Proprio per non aver pregato, gli Apostoli sono stati vinti dalla tentazione; e noi saremo vinti ancora più facilmente, se non ricorreremo a Dio per aver aiuto. Non esiste tentazione più pericolosa per noi di quella in cui il demonio cerca di distoglierci dalla preghiera, ora con un pretesto ora con un altro. Se riesce a vincere in questo, ha vinto in tutto, perché il non pregare, che in sé è già una sconfitta, ci priva di tutte le armi di difesa. In che considerazione tengo io la preghiera e con quanta diligenza e costanza prego?
Colloquio – Povero me, che oltre ad avere le tentazioni del demonio e del mondo, ne ho tante altre in me stesso! E pur conoscendo il bisogno estremo di raccomandarmi a te, mio Dio, sono così trascurato, negligente e tanto presuntuoso da sentirmi al sicuro anche senza pregare. Una di queste due cose dev’essere certamente vera: o sono già un peccatore incallito e, a causa della mia cecità, non me ne accorgo, oppure la tua misericordia mi ha preservato da tanti peccati che avrei potuto commettere; in quest’ultimo caso sarei doppiamente colpevole, perché non dimostro alcuna gratitudine verso la tua infinita bontà.
Gesù mio, suscita in me un vero amore alla preghiera e fammi capire quanto io sia debole senza di essa.
Pratica – Mi pentirò per tutte le volte in cui avrei potuto e dovuto pregare e non l’ho fatto. Ringrazierò la misericordia di Dio per non avermi lasciato precipitare come avrei meritato e imparerò ad amare la preghiera.
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