Passione di Gesù
15 settembre – Punto II – Gesù è schernito come falso re
Gesù è schernito come falso re
Punto II – Quando leggiamo i passi della Passione di Gesù, non dobbiamo fermarci a capire solo il senso letterale del Vangelo, ma dobbiamo cercare di scoprirne il significato più profondo. Grandi verità sono simboleggiate dalla porpora con la quale il Salvatore è ammantato. Consideriamo quella che ora più ci interessa. Come nella veste bianca che aveva avuto in casa di Erode era simboleggiata la sua innocenza, così in quella rossa che ora lo copre nel cortile di Pilato dobbiamo vedere raffigurati i nostri peccati, come ci viene suggerito dalla Sacra Scrittura.
Riflessione – Anima mia, quando guardi questo immacolato Uomo-Dio ricoperto di tanta infamia, non puoi non provare orrore. Inoltre devi pensare che gli pesa e lo addolora più la tua malizia che l’insulto di quel manto lacero, perciò devi sentire la necessità di essergli riconoscente e di ricambiare il suo ardente amore, simboleggiato da quella porpora. Perché allora rimani fredda, e non ti scuote il fatto che il Signore dell’universo in persona, per sua infinita bontà, si è compiaciuto di prendere su di sé le tue colpe e di soffrire tanti tormenti al posto tuo?
Colloquio – Mio Dio, quanto sei buono ed amoroso verso questa tua creatura, la più indegna e la più ingrata del mondo! Tu, con immensa carità, hai preso su di te i miei peccati nella coronazione di spine; con la trafittura di quegli aculei li hai anche espiati e mi hai procurato una corona di gloria. Ma non ti è bastato: hai ripreso di nuovo le mie colpe in quello squallido mantello e, con l’umiliazione che esso ti ha procurato, li hai coperti e perdonati, tessendo per me con quella porpora l’abito della mia salvezza. Che tutto l’universo ti benedica e ti lodi eternamente per tanto amore!
Sono convinto che la tua misericordia è infinitamente superiore ad ogni mia colpa, perciò non dubiterò mai più di poter essere perdonato, anche se con la penitenza non riuscirò mai a riparare tutti i miei peccati. Mi rifugio, Gesù mio, sotto il manto della tua carità e confido in te. Non ti chiederò mai più vita lunga e benessere su questa terra, ma continuerò ad implorare la tua misericordia, che è il bene più prezioso di tutti.
Pratica – Corrisponderò alla carità di Gesù ripetendo atti d’amore verso di Lui e disponendomi a volere tutto quello che a Lui piace.
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