Passione di Gesù
15 luglio – Punto I – Gesù davanti al tribunale di Pilato
Gesù davanti al tribunale di Pilato
Punto I – Pilato, vedendo che i Giudei non accusano Gesù di un preciso delitto ed essendo da parte sua più propenso ad assolverlo che a condannarlo, rientra nella sala delle udienze e chiama Gesù per esaminarlo con serietà, in disparte, lontano dal chiasso. Non lo interroga alla presenza dei Giudei, perché ha una buona opinione di lui e vuol sentire dalla sua bocca se sia vera o falsa quell’accusa generica che gli si fa, di essere un malfattore.
Riflessione – Cerchiamo ora di vedere Gesù che, con le mani legate dietro la schiena, sta davanti a Pilato, seduto nel suo tribunale come giudice. Consideriamo fino a che punto si umilia il Creatore della terra e del cielo, il vero Figlio di Dio, che l’Eterno Padre ha costituito giudice di tutto il mondo. Egli, nell’atteggiamento di un imputato meritevole di morte, sta davanti ad un pagano adoratore di idoli, per essere esaminato e giudicato. Sono passate solo poche ore dalla sua cattura nell’Orto ed è già stato presentato a tre giudici: Anna, Caifa e Pilato, perché i Giudei non sono affatto riusciti a trovare alcun appiglio per accusarlo veramente. Come risalta in tutto questo la sua immacolata innocenza, la sua umiltà e mansuetudine! Nei tre anni del suo ministero Egli ha sempre predicato l’umiltà: ora, durante la sua Passione ce ne dà anche l’esempio, che è la predica più efficace di tutte.
Colloquio – Quante cose devo imparare da questa lezione di umiltà che tante volte, o mio Gesù, mi hai ripetuto con la voce e con l’esempio! Tu ami l’umiliazione e ne cerchi le occasioni; io invece la detesto e cerco di evitarla. Tu ti consoli in ogni tua umiliazione pensando che lo fai per me, per amor mio, mentre a me costa umiliarmi per amor tuo e non lo faccio se non raramente. Abbi pietà di me, povero peccatore superbo che si risente con tanta facilità, e concedimi di imitarti in questa tua santa virtù. Se non ho coraggio di amare e cercare le umiliazioni, fa’ che almeno tolleri con pazienza quelle che mi si presentano. Io spero di essere esaudito, perché ti domando una cosa che a te piace e che concedi con gioia.
Pratica – Penserò a quali occasioni posso avere di assoggettarmi al parere e al giudizio di chi ritengo meno saggio di me; lo farò volentieri per imitare Gesù che si assoggettò al giudizio di Pilato.
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