Passione di Gesù
15 agosto -Punto IV – I Giudei pospongono Gesù a Barabba
I Giudei pospongono Gesù a Barabba
Punto IV – Quei Giudei che erano presenti nella pubblica piazza di Gerusalemme quando Pilato propose la fatidica scelta, devono aver provato per tutta la vita il rimorso di essersi sollevati contro l’Autore della vita e di aver invocato la libertà per un assassino meritevole di morte.
Il Profeta aveva previsto questa smisurata malvagità e nel nome del Salvatore aveva invitato i cieli a stupirsi, perché il suo caro popolo aveva abbandonato la fonte d’acqua viva per dissetarsi alle pozzanghere fangose.
Riflessione – Ma non ci indigniamo tanto contro i Giudei, perché noi siamo colpevoli quanto loro!
Ogni peccatore ha come una bilancia nelle sue mani: da una parte mette Dio, sommo bene, e dall’altra, di volta in volta, un breve piacere o una soddisfazione meschina. Prima fa i suoi calcoli per vedere cosa gli conviene e poi decide di far pesare il piatto che contiene quel bene illusorio ed infido. Non è esagerato dire che nel momento in cui si pecca si compie la stessa scelta dei Giudei: “Mi è più cara questa creatura che Dio, preferisco appagare questo istinto che mortificarmi per Lui, voglio curare più il corpo che l’anima, stimo più la caducità delle cose terrene che la gloria eterna”.
Si dovrebbe giustamente pensare che chi pospone Dio a una tentazione mondana non possieda la fede, infatti non si può credere in Lui e tradirlo; invece lo si può fare benissimo, perché io l’ho fatto tante volte.
Colloquio – Mio Dio, sono veramente addolorato per aver preferito me stesso a te, e per aver pensato più alle mie soddisfazioni che a non offenderti: ti domando perdono e invoco la tua misericordia. Tu, che non rifiuti nessuno anche se sei rifiutato da tutti, aiutami a promettere davanti a tutti gli Angeli e ai Santi del Cielo che d’ora innanzi preferirò sempre te, Bene eterno, onnipotente ed infinito. Desidero amarti sopra tutte le cose e le creature, perché tu sei più prezioso di tutti i tesori e gli onori di questo mondo. Ma non posso illudermi: forse tra pochi istanti amerò di nuovo più me stesso che te, perciò ti supplico di non farmi mancare mai la tua grazia, perché io possa rafforzare la mia volontà troppo instabile.
Pratica – Cercherò di individuare le cose che amo, ma che pregiudicano l’amore verso Dio. Non mi è proibito amare le cose oneste, ma la preferenza devo darla sempre e soltanto a Lui.
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