Passione di Gesù
14 novembre – Punto III – Gesù è arrivato con la croce al Calvario
Gesù è arrivato con la croce al Calvario
Punto III – Gesù avvicina le sue labbra benedette alla coppa di vino col fiele che gli viene presentata; ma appena l’ha assaggiato si tira indietro e si rifiuta di continuare a berlo, preferendo patire la sete, l’affanno e la debolezza. È un mistero perché Gesù non abbia voluto bere fino in fondo quell’amara bevanda: non certo perché non vuole sentirne il sapore, visto che quanto ha ingerito è stato sufficiente per guastargli la bocca; e allora, perché non ha voluto farlo?
Riflessione – Nel fiele sono simboleggiati i nostri peccati; per essi Gesù è pronto a riparare con la sua Passione, ma arrivare al punto di far penetrare nella sua umanità immacolata e divina ciò che è simbolo di peccato, questo no! Nel calice, che con rassegnazione aveva accettato nell’Orto, non c’era questo fiele, perciò i flagelli, la croce, i chiodi, tutto gli era sembrato dolce, ma ora il peccato non può in nessun modo essere gradito né dal suo corpo innocente né dalla sua anima santa. Però la bevanda non è fatta di puro fiele, ma anche di vino. Non importa: Egli non può accettare neanche il miscuglio, cioè neppure quello che in apparenza può sembrare bene.
Colloquio – Mio buon Gesù, com’è preziosa questa prima lezione che mi dai sul Calvario! Hanno il colore del buon vino certe opinioni che giustificano l’istinto e l’orgoglio, ma per quanto questo vino possa essere dolce, è mescolato col fiele, ed io dovrei rifiutarlo come hai fatto tu. Non potrò fare a meno di sentir parlare il demonio, il mondo, la carne, ma non devo assecondarli. Invece nei piaceri della terra io non riesco più a percepire l’amaro, perché il mio gusto è sopraffatto dalle passioni. Fa’ che riconosca chiaramente il loro veleno per poter respingere la loro seduzione. La mia anima è indebolita da tante malattie quanti sono i suoi vizi. Signore Gesù, guariscila con la tua misericordia in modo che riconosca ed assapori la vera dolcezza, quella che tu riservi a coloro che ti amano. Ti prego, fammi trovare ristoro solo nel tuo amore: voglio patire con te sempre, piuttosto che gioire senza di te. Fa’ presto, Gesù mio, ho fretta di amarti davvero, per dimenticare del tutto le vanità terrene e desiderare te solo, verità eterna e bene infinito.
Pratica – Mi imporrò la regola di tenermi lontano da ogni miscuglio di fiele, cioè da tutto ciò che può contenere il peccato o anche solo il pericolo di peccare.
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