Passione di Gesù
14 agosto – Punto III – I Giudei pospongono Gesù a Barabba
I Giudei pospongono Gesù a Barabba
Punto III – Nonostante sia a conoscenza del lavorio subdolo dei sacerdoti e degli scribi, Pilato pensa che il popolo sia favorevole a Gesù, se non altro perché deve essergli riconoscente per i benefici ricevuti. Perciò li stimola ad approfittare dell’occasione perché Egli sia liberato, e dice loro: “Volete dunque che io vi liberi il re dei Giudei?”. Così lo chiama, quasi per burla, per far loro capire che l’accusa fatta a Gesù è falsa; infatti, non acconsentirebbe a lasciarlo libero se avesse tentato veramente di farsi re. Invece, con suo grande stupore, li sente rispondere ad una sola voce: “Non vogliamo Gesù, ma Barabba!”. Sono talmente inferociti contro Gesù che le loro grida sembrano urla di fiere piuttosto che voci di uomini, così come aveva detto il Profeta.
Riflessione – Quanto deve soffrire il cuore del Figlio di Dio, visto che non si trova in una così grande folla un individuo, uno solo, che lo preferisca a quel mostro di scelleratezza. Eppure con che mansuetudine sopporta tutto questo! E più quella gente sacrilega s’infuria contro di Lui, più prova per essa una tenera compassione: Gesù ama tutti quelli che lo odiano. Il Signore dell’universo ha voluto essere stimato meno di un pubblico malfattore, perché io non sopporto di essere considerato inferiore a nessuno, ma voglio essere preferito a tutti. Un Dio che s’umilia fino a quel punto ha tutto il diritto di chiedermi che io impari da Lui a non insuperbirmi; ha voluto farsi mio maestro abbassando la sua grandezza fino ad un infimo livello.
Colloquio – Io ripeto adesso una verità che ho già detta e ridetta più di mille volte, e lo faccio con profonda vergogna, perché non sono mai riuscito a farla diventare una mia regola di vita.
Gesù mio, non è proprio possibile meditare la tua Passione senza rimanere colpiti dalla tua umiltà. Ma a che cosa servono i bei pensieri e i bei discorsi sull’umiltà, quando non si è affatto umili? Sarebbe comunque una grande superbia la mia, se mi mettessi in testa di poter acquistare una virtù così elevata soltanto con le mie forze.
Gesù dolce ed amabile, io non posso far niente da solo senza il tuo aiuto. Tu, che ami tanto la salvezza degli uomini, ricordati che non sei venuto solo per insegnarmi l’umiltà, ma per acquistare per me la grazia necessaria per farmi diventare realmente umile.
Pratica – Voglio amare ardentemente quell’umiltà che è stata santificata nella persona di Gesù, e mi guarderò bene dal preferirmi a qualcuno, considerandomi degno di occupare l’ultimo posto.
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