Passione di Gesù
12 settembre – Punto V – Gesù è coronato di spine
Gesù è coronato di spine
Punto V – Nel vedere Gesù coperto di tante piaghe e di tanto sangue, bisogna sempre tener presente che Egli è il vero Figlio di Dio che, coronato di onore e di gloria, è costituito re dall’Eterno Padre; è il Figlio di Dio che, dopo aver ricevuto da Maria Santissima la corona della nostra umanità, sarà coronato dagli angeli con la corona della giustizia. Ecco chi è Colui che la Sinagoga ora corona di dolore e di vergogna infamante.
Riflessione – Anima mia, esci con le figlie di Gerusalemme a vedere in quale stato si trovi il tuo Re, il vero re della gloria, perché signore delle virtù. Egli ha trionfato sulla superbia del mondo con la pazienza e l’umiltà ed ha voluto educarci in tutte le virtù, sopportando ogni sorta di pene e di obbrobri. Ci ha insegnato questo nella coronazione di spine: la via che ci guida al Cielo è spinosa e stretta, e non ce ne sono altre all’infuori di quella percorsa da Gesù. Ecco perché il nostro cammino è disseminato di spine. Io mi inganno se penso di potermi coronare dei piaceri del mondo e pretendere poi anche la corona di gloria. Non potrò entrare in Paradiso piacevolmente coronato di fiori, dopo una vita tranquilla e comoda, dopo aver dato al mio corpo tutte le soddisfazioni e senza essermi mortificato in nulla, quando Gesù stesso, l’Uomo-Dio, ha dovuto entrarvi per mezzo dei patimenti. In questa vita o nell’altra è necessario sopportare le spine: chi rifiuta le spine della penitenza in questa vita, avrà quelle dei tormenti nell’altra, perché solo attraverso la sofferenza possiamo raggiungere la pienezza di vita.
Colloquio – Gesù mio, che coroni di misericordia i tuoi eletti, ti ringrazio della bontà con cui ora amorosamente ti degni di illuminarmi. So che per gioire nell’eternità è necessario patire nel tempo, perciò, Gesù, modera in me questa smania di accontentare i miei sensi e dammi amore, coraggio e forza per sopportare il dolore. Comunque, anche se potessi salvarmi vivendo tra i piaceri, sceglierei ugualmente la mortificazione, perché non potrei sopportare l’idea di circondarmi di comodità, mentre tu ti fai coronare di spine. Ti domando il dono del pentimento, consapevole che soltanto per questa via arriverò alla mia realizzazione.
Pratica – Ogni volta che mi si presenterà l’occasione di patire per necessità o per scelta, soffrirò con coraggio, immaginando che Gesù mi offra una delle sue spine.
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