Passione di Gesù
11 gennaio – Punto II – Entrata di Gesù in Gerusalemme
Entrata di Gesù in Gerusalemme
Punto II – Quando Gesù operò il miracolo della moltiplicazione dei pani, le folle avrebbero voluto acclamarlo re; ma Egli, rifiutando tale onore, fuggì e si nascose. Ora, invece, gradisce gli applausi della gente, perfino quelli dei fanciulli, mentre tutti gridano proclamandolo re della vera stirpe di Davide; e non solo ne ha piacere, ma addirittura rimprovera i principi della Sinagoga, perché, invidiosi, non sopportano quella lode, confermando così di essere un vero re.
Riflessione – Gesù è un re che teme di essere proclamato tale dagli uomini, perché non spetta a loro conferirgli questa dignità, ma solo riconoscergliela, visto che già la possiede come Figlio di un Padre che è Re non umano ma divino, non terreno ma celeste, non temporale ma eterno. Perciò gode di quelle acclamazioni innocenti, che nascono dalla luce della fede, per cui è creduto il vero Messia che viene a salvare il mondo.
Come alla sua nascita gli Angeli avevano fatto festa cantando gloria, così ora che va a morire, gli uomini lo acclamano e lo riconoscono Salvatore, poiché, usando le espressioni di Davide, lo pregano che si degni di salvarli.
Questa solenne comparsa di Gesù, in atteggiamento da re, era già stata predetta quando il Profeta aveva invitato Gerusalemme ad andargli incontro per accoglierlo; dobbiamo quindi pensare che lo stesso invito sia rivolto anche a noi.
Anima mia, Gesù viene anche a te con maestà regale, per compiere la tua eterna salvezza. Perché non hai anche tu la semplicità e l’umiltà di quella folla di adulti e di fanciulli, per lodarlo degnamente e pregarlo che ti salvi? Anima mia, esci ad incontrarlo con sentimenti di gioia, di umiltà e di fervore.
Colloquio – Gesù mio, tu sei il sovrano immortale del cielo e della terra, e hai voluto farti re degli uomini anche se sai perfettamente che questo per te non è un onore, ma una degnazione. Tu, supremo monarca dell’universo, con infinita misericordia sei venuto nel mondo per farmi re e donarmi il regno della tua gloria. Ma per meritarlo io ho bisogno del tuo aiuto. Signore, ripongo la mia salvezza nelle tue mani, guidami tu, poiché non c’è nessuno all’infuori di te che possa illuminarmi e fornirmi i mezzi opportuni per raggiungere il mio ultimo fine. Io comprendo che se mi salvo, ho fatto tutto ciò che si può fare in questo mondo; se non mi salvo, non ho fatto nulla, nonostante abbia realizzato tante cose nel mondo.
Pratica – Cercherò di far nascere in me un vivo desiderio della salvezza eterna, per corrispondere a quanto ha fatto Gesù per salvarmi.
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