Passione di Gesù
10 giugno
Assemblea dei Giudei per condannare Gesù
Punto II – Riuniti i membri del consiglio all’alba del venerdì, viene dato l’ordine che Gesù sia condotto alla loro presenza per essere esaminato di nuovo. La decisione è già presa: Egli deve morire, affinché con Lui si estinguano anche il suo nome e la sua dottrina. Ma quei giudici ingiusti, non avendo prove sufficienti contro di Lui, fanno l’ultimo sforzo per escogitarne qualcuna.
Spinto dai soldati, il Salvatore entra dunque alla presenza di quei giudici sacrileghi. Dobbiamo fermarci un momento a guardarlo: Egli è livido, pesto, con la sua divina faccia deformata a causa del trattamento disumano della notte precedente e per gli sputi, dai quali non ha potuto ripulirsi avendo le mani legate.
Riflessione – I Giudei hanno il cuore duro come una pietra, senza la minima compassione per Gesù che, invece, ha il cuore infiammato d’amore e di carità come fosse un rogo. I Giudei inventano ogni sorta di falsità per sopraffare l’innocenza di Gesù, che, intanto, offre con umiltà il suo dolore al divin Padre, rimettendosi alla sua volontà e non cercando altro che la sua gloria.
Anima mia, è veramente bello abbandonarsi ad occhi chiusi nelle mani di Dio, e confidare nella sua provvidenza, senza preoccuparsi delle vicende di questo mondo, per quanto penose esse siano. Bisogna lasciarlo libero di disporre come gli pare e piace di tutto ciò che riguarda l’anima, il corpo, l’onore, i beni materiali, la vita, la morte, il tempo e l’eternità. Questa è una virtù che Gesù ci insegna per farci godere la dolcezza del Paradiso anche in questa valle di lacrime. Ma di questa virtù nel mio cuore non c’è neppure l’ombra.
Colloquio – Perciò, Gesù, io mi umilio davanti a te per supplicarti di darmi la forza di praticarla. Dio mio, speranza mia, in chi riporrò la mia fiducia, se non in te che mi hai amato fin dall’eternità? A te affido il compito di provvedere ad ogni mia necessità; e, poiché non desidero altro che farti piacere, mi rimetto completamente a te, sicuro che tutto ciò che disporrai sarà tutto per il mio bene. Temo solo che questa mia volontà non sia costante; ma anche per questo confido in te e sono sicuro che avrai la bontà di rendermi forte e perseverante fino alla fine.
Pratica – Rifletterò su ciò che può addolorarmi per rinnovare la mia fiducia in Dio, ed accetterò qualsiasi cosa mi capiti sia nello spirito che nel corpo.
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