Passione di Gesù
1 dicembre – Punto III – Gesù prega per i suoi nemici
Gesù prega per i suoi nemici
Punto III – Tutto è grande nella Passione di Gesù, ma è la sua infinita carità ad essere maggiormente degna di lode e di imitazione. Egli prega, infatti, per tutti coloro che l’hanno crocifisso e continuano ad insultarlo, ma non basta: per muovere il Padre a pietà verso di loro, cerca anche di scusarli e di far sembrare meno gravi le loro colpe, dicendo che non sanno quello che fanno.
Riflessione – È vero che quegli empi non sanno che costui è Figlio di Dio e neppure quanto sia atroce il loro delitto, però la loro è una ignoranza colpevole, prodotta da una volontà maliziosa che non sa perché non vuol sapere. Tuttavia Gesù, con la sua carità, cerca di giustificarli; Egli è Dio di misericordia, perciò nella sua umanità li ha già perdonati coprendo le loro iniquità col suo sangue; e in più prega il Padre di accettare la scusa dell’ignoranza, per rendergli più facile il perdono.
Anima mia, impara la lezione che il Salvatore ti dà con il suo esempio. Ora sai che cosa fare e che cosa dire, quando ti senti offesa da qualcuno.
Tutti coloro che peccano sono veramente ciechi ed ignoranti, tanto da non sapere quello che fanno. Infatti nessuno peccherebbe mai, se capisse che cosa significhi offendere Dio, perdere il Paradiso e meritare l’Inferno. Noi, comunque, dobbiamo compatire l’ignoranza altrui e fare in modo che sia compatita da tutti, come noi pretendiamo che gli altri scusino la nostra, anche se colpevole.
Colloquio – Mio Gesù e mio Maestro, io, che sono così superbo, non posso non arrossire di fronte a te che sei tanto indulgente e caritatevole. Invece di scusare e compatire il mio prossimo per i suoi difetti, l’opprimo e lo condanno con uno zelo pieno di rancore e penso sempre male delle sue azioni. Povero me, se tu mi giudicassi come io giudico gli altri! Grazie, Gesù, perché mi compatisci con tanta bontà, anche se sono degno dei castighi più severi a causa dei miei peccati. Non riuscirò mai, però, a ringraziarti come vorrei e soprattutto come dovrei. Accendi in me una carità vera che mi faccia amare e giustificare i miei nemici, come hai fatto tu, e aumenta la mia fede, perché io non sottovaluti mai il male gravissimo che si fa col peccato. Io so che, peccando, offendo la Maestà divina e rischio di perdere il Paradiso, lo so, ma non ci penso e quindi cado con tanta facilità. E non posso giustificarmi dicendo: “Non sapevo… non pensavo…!”, perché la mia ignoranza è frutto di pigrizia e di cattiveria. Mio buon Gesù, rendi viva la mia fede e aiutami a non offenderti mai più.
Pratica – Cercherò di correggere il mio difetto di formulare sospetti o giudizi avventati sul mio prossimo. Scuserò il più possibile le colpe altrui, per imitare anche in questo la carità di Gesù.
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